Out of Africa

EXHIBITION: Out of Africa
AUTHOR: Iole Carollo
CURATOR: 2LAB
SPACE: 2LAB
MEDIA PARTNER: Balloon Project
DATE: 3 | 20 aprile 2022
VISITING HOURS: LUN-VEN 17.00-19.00 | SAB: 11.00-13.00 | DOM 17.00-19.00
VERNISSAGE: 3 aprile 2022 19.00 h

“Out of Africa è una singolare narrazione fotografica, il cui tema è il movimento e lo spostamento dell’uomo nel mondo; oggi identificato nel fenomeno della migrazione, che caratterizza in maniera fondamentale la storia dell’umanità”.
Benedetta Donato

OUT OF AFRICA è un progetto che racchiude la ricerca condotta da Iole Carollo sul tema delle migrazioni, in oltre 5 anni di lavoro.
In paleoantropologia Out of Africa è la teoria scientifica che ipotizza la prima migrazione dell’Homo erectus sulla terra, a partire dall’Africa circa 1,7 milioni di anni fa.
Il movimento e lo spostamento dell’uomo sulla terra sono al centro di una ricerca che si articola in un ideale viaggio a ritroso nella storia, a partire dai giorni nostri — dove  il fenomeno migratorio è individuato principalmente nello spostamento via mare — fino ad arrivare agli albori delle prime  manifestazioni che testimoniano il cammino via terra.
Le fotografie sono rappresentazioni e astrazioni dei tratti salienti di questo lungo viaggio, che dura da circa due milioni di anni e che è stato possibile affrontare, anche attraverso gli approfondimenti di altre discipline, quali: la geografia umana e la geopolitica, l’antropologia e l’archeologia.

Il volume è un’autopubblicazione, a cura di Benedetta Donato, la mostra è a cura di Mattia e Carmelo Stompo di 2LAB, con i contributi dei protagonisti di alcune storie di migrazione, raccolti dall’autrice e riportati in forma di breviario e un racconto autobiografico.
Accompagna la pubblicazione e la mostra l’inserto: Foglio Illustrativo: Informazioni per l’utilizzatore realizzato come i bugiardini dei medicinali, che coadiuva il lettore, fornendo dettagli e caratteristiche aggiuntive per la  consultazione del libro.

Iole Carollo, archeologa e fotografa, traccia una mappa in cui i confini tra terra e mare appaiono inaspettatamente fluidi. Emergono memorie, testimonianze e immaginari che narrano di culture diverse, legate da sentimenti cui riconosciamo il carattere di universalità.
Scrive la curatrice nel testo che accompagna la pubblicazione: «Il racconto, per compiersi fino in fondo, ha bisogno delle immagini. In particolar modo, necessita di un movimento del pensiero che sappia andare al di là delle parole, evitando di chiudersi negli avvenimenti che scandiscono il tradizionale storytelling di un fenomeno, ma rappresentandolo in tutte le sue possibili declinazioni; seguendolo nelle sue estensioni ed evoluzioni, lungo le ampie linee del tempo e dello spazio». 
Lo scopo di questo lavoro è offrire una visione sulla complessità del fenomeno migratorio, nel tentativo di trasmetterlo come caratteristica peculiare, positiva e necessaria per la nostra sopravvivenza, offrendo una chiave di lettura inedita che vada oltre i pregiudizi e gli stereotipi sullo straniero, l’invasore e le paure solitamente a questa figura associate. 
Tentare di ostacolare i percorsi dell’uomo via terra e via mare vorrebbe dire arrestare il processo di evoluzione fisica, culturale, sociale e tecnologica attuatosi fino ad oggi. 
Out of Africa consente di rileggere la storia, con una consapevolezza diversa per ampliare un orizzonte, attingendo al potere fortemente evocativo delle immagini, che per l’autrice costituiscono il mezzo per scardinare credenze e pregiudizi. 

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